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Koko la gorilla che amava i gattini

Il 19 giugno 2018 è morta nel sonno Koko, la gorilla che parlava la lingua dei segni inglese, aveva 46 anni. A dare il triste annuncio su Twitter è la Gorilla Foundation. Koko era nata allo zoo di  San Francisco nel 1971, cominciò ad imparare la lingua dei segni con la psicologa animale Francine Patterson come parte dello Stanford University project a partire dal 1974. «Era diventata una icona dell’empatia e della comunicazione tra specie. Koko ha toccato le vite di milioni di persone ed era l’ambasciatrice di tutti i gorilla», ha commentato la Gorilla Foundation (fondazione a lei dedicata).
Koko aveva un quoziente intellettivo fra i 75 e i 95 punti, quasi quanto quello medio di un essere umano (pari a 100). Nata il 4 luglio 1971 nello zoo di San Francisco, Koko era stata inizialmente chiamata Hanabi-ko, che in giapponese significa “bambino dei fuochi d’artificio”, vista la coincidenza con la festa dell’indipendenza americana. Grazie a lei gli studiosi hanno avuto modo di apprendere quanto emotivamente evoluti e intelligenti siano questi animali. La Gorilla Foundation ha dichiarato come la sua empatia e la sua capacità di parlare abbiano aperto la mente e il cuore di milioni di persone, rivoluzionando il modo di vedere le capacità empatiche ed intellettive degli animali. "Era molto amata e ci mancherà tantissimo".

Koko amava i gattini fin da giovanissima e nel 1985, quando riceve in dono un peluche, esprime il suo malcontento ed il desiderio di accudire un gattino vero, gli specialisti, ritenendola pronta, le portano un gattino grigio, All Ball, ed è subito amore. La gorilla divenne il simbolo della comunicazione interspecie

Poco dopo, la sorte volle che Koko conoscesse il dolore del lutto e della perdita, purtroppo il piccolo All Ball, riesce ad uscire dal rifugio e muore investito da un'auto. Guardate negli ultimi minuti del video come Koko reagisce alla notizia, esprime parole: "bad, sad..." (brutto, triste io...). Successivamente sembra che Koko, ogni volta che vedesse un'immagine che le ricordava il piccolo gattino, fosse travolta dalla tristezza. 

Koko però ebbe la fortuna di poter amare altri gattini, tra i tanti Lipstick e Smoky e infine Miss Black e Miss Grey. Smoky visse a lungo con la gorilla e morì di vecchiaia all'età di venti anni. 



Koko non è mai riuscita a diventare mamma, così la dottoressa Patterson, in occasione del suo 44esimo compleanno, le mostra una scatola piena di gattini rimasti orfani. Koko si affeziona subito a due di questi, Mr Grey e Ms Black e ringrazia la dottoressa esprimendo due gesti atti ad indicare "gattino" e "bambino", si, quelli erano i suoi bambini.    






Nel 2001 la gorilla aveva incontrato l’attore Robin Williams e i due erano diventati amici. Quando Koko apprese nel 2014 del suicidio dell’attore divenne «molto triste», segnalando la parola «pianto» e inclinando il capo. 


Tra Koko e la dottoressa Patterson è nato negli anni un legame che certamente si può definire del tipo madre-figlia, hanno vissuto sempre insieme e insieme sono invecchiate. La fondazione a lei dedicata, finanzia progetti per la conservazione dei primati non umani. Koko era speciale in quanto era in grado di utilizzare una comunicazione bilaterale, ovvero non solo gli uomini potevano comunicare con Koko ma anche la gorilla poteva esprimere i suoi stati d'animo con il linguaggio appreso. Ciò ha permesso di rivoluzionare le nostre conoscenze sulle emozioni e sulla capacità di empatia degli animali. Koko ci lascia un messaggio di amore e di unità tra le specie. Grazie Koko ❤ 


Se vuoi approfondire leggi anche: Koko, il gorilla che parla con gli umani.    

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